La Terapia dell'Antipatico Genova
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La Terapia dell'Antipatico Genova

L'Antipatico a Genova: terapia, infanzia, amore, lavoro e Psicologi famosi - dott.ssa Pomella

La dott.ssa Maria Rosa Pomella si occupa di Psicoterapia, di problemi individuali e relazionali, come ad esempio la terapia dell'antipatico a Genova.

L'Antipatico - Genova

Ci sono persone, non sgradevoli fisicamente, che sembrano emanare folate di gelo.
Persone poco comunicative, ma che anelano a comunicare; si sforzano di essere empatici, ma il loro discorso non raggiunge l'altro, si ferma a mezz'aria e si frammenta in schegge di ghiaccio e di insignificanza.
Il ponte levatoio è rotto, la nave è salpata prima che si raggiunga il pontile.

L'antipatico percepisce acutamente di esserlo, soffre e fa esercizi di "simpatia e comunicatività" che spesso riescono goffi e sgradevoli.
Nei tentativi di raggiungere l'altro irraggiungibile può riuscire sgraziato e sommare all'antipatia un'altra negatività: il ridicolo.

Come nasce il bambino antipatico, il bambino che non viene mai scelto dai coetanei, il bambino invisibile per gli adulti?
Mancanza d'amore? Non significa niente.

Il bambino che si apre al mondo ha bisogno soprattutto di ammirazione.
Ha bisogno di sviluppare un sano narcisismo: ha bisogno di far ridere gli altri: ha bisogno di sedurre. Genitori esigenti o iperstimolanti non lo aiutano. Il narcisismo viene prima dell'amore.

Nel mito, Narciso sprofonda in sé stesso. Non è stato guardato, quindi non può guardarsi senza perdersi.
"Incipe, parve puer, risu cognoscere matrem": "bambino, inizia a riconoscere la madre dal (col) sorriso".
Se la madre non sorride, se la madre è depressa o narcisista, il bambino non sorriderà al mondo né a sé stesso.

Il bambino sconfitto, che non ha sedotto la madre, che non è stato adorato come il Santo Bambino, proverà a sedurre qualcun altro, con sempre meno speranza: di solito si attaccherà a compagni "visibili", col rischio di essere tollerato, o incontrerà qualche sosia, che potrà tollerare o asservire.
Forse, verrà in analisi: l'analista dovrà stare attento a non supercompensarlo, per non stimolare una dipendenza infinita.

L'Antipatico e le scelte di vita: amore e lavoro

Quale scelta d'amore farà l'antipatico? Una persona da dominare, da sedurre intellettualmente (la sua unica risorsa)?
A questa persona chiederà così tanto da esaurirla, e in compenso la disprezzerà.

Quale scelta lavorativa? Probabilmente, un lavoro di relazione, perché la relazione è il suo chiodo, croce e delizia. L'insegnante? Fallimento sicuro. Ora più che mai, all'insegnante viene chiesto di essere un comunicatore, un presentatore televisivo, un Gran Simpatico.
L'antipatico è a suo agio solo nei lavori solitari: ricercatore, bibliotecario, "scrivano", artista. Ma cerca irresistibilmente la relazione.
Forse, farà lo psicologo, e sarà bravissimo nel mettere a nudo l'odio di sé.

I grandi psicologi, com'erano? Simpatici o antipatici?

Freud: estremamente simpatico. Affettivo, spiritoso, capace di innamorarsi del paziente. Per niente prigioniero della teoria "freudiana".

Jung (il medium, il cacciatore di archetipi), secondo me, non molto simpatico. Rigido, prigioniero della sua teoria piuttosto che affascinato dalla persona, non incapace di mentire al paziente.

E Lacan, il "morto a bridge"? La sua dimensione era il seminario piuttosto che la seduta. Molto più affascinato dalla teoria che dall'esperienza clinica. Capace di infliggere al paziente la peggior frustrazione: l'interruzione improvvisa. In una parola: assai poco simpatico.

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